giovedì 4 ottobre 2012

Tvd 3x17 Break On Through (Punto di svolta) About Predators not Puppies

Commento pubblicato all'epoca su The Vampire Diaries Italia.
Premessa: non voglio assolutamente affermare che questo Break on Through sia stato un episodio spettacolare, per carità! Vorrei solo guardare quello che la Plec & soci ci hanno offerto e rifletterci un po’, ok? Sono d’accordo con tutti voi, gente, qui si cincischia, si prende tempo, si fa marcia indietro troppo ostentatamente per prendere la rincorsa verso ciò che più o meno sappiamo debba accadere. Scelte coraggiose? Poche. Ma vediamo, però, che cosa ci vogliono dire le scelte fatte. 
Due prime impressioni: Matt Davis ci sguazza, siamo tutti d’accordo, Plec compresa, sull’occasione che gli viene data di fare un po’ il serial killer. E basta col genitore supplente! La sua espressione nello specchietto funzionava, era abbastanza inquietante. Anche se poi, insomma, più o meno, abbiamo capito tutto.

La faccia di Elena quando vede Damon all’ospedale. Ci è successo o no, da ragazzini, di trattare peggio proprio quello che ci piaceva di più? E poi il loro litigare, al parcheggio: lui cerca di rassicurarla su Alaric e lei gli rinfaccia le bevute con Stefan. Il valore dell’astinenza, le piccole quantità di sangue bevute da lei… bla bla bla. “Siamo predatori, non cuccioli!” Elena Gilbert, ti sei innamorata di vampiri! Questo voleva dire la scena insieme a Matt dell’episodio precedente e qui lo si vuole ribadire ancora. È vero che lo sapevamo fin dall’inizio, ma non si vuole che qualcuno lo dia per scontato. Anche la battuta acida di Meredith a Elena, sempre nella scorsa puntata, aveva questo fine. “Tu esci con i vampiri, Elena, non dovrebbe traumatizzarti sapere che il tuo tutore è un assassino”. Che ci sia necessità di riprendere il concetto, lo conferma la frase di Elena “Sei rimasto lì e hai lasciato che si nutrisse di una ragazza innocente!” C’è bisogno di cartelli scritti grandi, Elena, per farti capire che qui si parla di VAMPIRI.

Il vampiro vegetariano (stile Edward – scusate se l’ho nominato!) è, secondo Damon, un controsenso. I vampiri succhiano sangue e, spesso, da gente che non è d’accordo. Be’ certo una base di contrattazione c’è: possono evitare di uccidere. Ricordate Damon e la sua ammissione riguardo a cose che forse, in effetti, sì, non avrebbe dovuto fare? Quando chiede scusa al fantasma meravigliosamente in carne di Taylor Kinney? Però uccidono pure, quando succede loro di amare e infatti Abby ne fa le spese. Tante scuse e il fine giustifica i mezzi. Appunto. Il personaggio di Matt e il suo dialogo con Elena in “1912” avevano lo scopo di far allontanare un attimo dalla materia in oggetto perché lei e noi ci rendessimo conto che amare i vampiri non è una scelta obbligata: come dire “Elena, è veramente quello che vuoi?”; inoltre avere a che fare con loro implica che non puoi mantenere intatto il tuo sistema di riferimenti. La ragazza che passa di lì per caso è “Vittima innocente”? o “Happy Meal con due gambe”? con la perfetta definizione di Spike (che nostalgia!). Magari solo un po’ di sangue alla volta? Elena ci crede davvero. La gocciolina sul ditino e quel gesto così sexy di lasciarselo succhiare? Arcobaleni e unicorni! Damon le dice che sta sognando, i vampiri sono vampiri, predatori, non cuccioli. Damon è, sì, per la moderazione, ma quando Elena gli rinfaccia “Forse non sei la persona più adatta per insegnare a Stefan l’autocontrollo” gli sta dicendo qualcos’altro, spostando il piano del discorso.  Diciamocelo: quante volte Damon è andato in corto circuito emozionale e poi ha fatto qualche cazzata? Tipo uccidere Jeremy o spezzare il collo a un originario in casa sua? Elena ha ragione. Il punto è che Stefan è compulsivo col sangue e Damon con le emozioni.
Però la battuta di Elena ha anche un altro retro testo: è acidissima forse anche perché ora Damon davvero si sta controllando: sembra aver rinunciato a lei e sembra aver metabolizzato il suo considerare i suoi sentimenti un problema e questo non può andarle bene, soprattutto perché si sente così maledettamente sola! L’intimità con lui le manca. Vedi la scena finale in cui finalmente, almeno per me è così, lei sguazza nella sua fragilità e solitudine. Ha bisogno di essere amata, che qualcuno ci sia per lei.

Sage: "Il Damon che conoscevo stava aspettando qualcuno pure lui." Damon: "Sì, è vero. La speranza è una puttana, Sage." Un breve lampo del dramma della sua sofferenza, quella antica, ma anche in fondo quella attuale, vero? Ma non divaghiamo. Insomma: i vampiri sono cattivi, ok? “Noi siamo vampiri Elena! Ci serve sangue umano per sopravvivere, siamo predatori, non cuccioli!”. Predatori e cuccioli: il male e il bene. Oppure la legge della sopravvivenza? Il male ha la sua ragione di esistere? Anche i cattivi amano? Come “Anche i ricchi piangono”? Damon in queste puntate sta facendo cose contraddittorie, cioè … in effetti perfettamente coerenti con il personaggio.

  1. Ha deciso di esprimere il suo affetto a suo fratello, dopo circa centocinquanta anni, e di agire perché lui sia felice e trovi un suo equilibrio; 
  2. continua a lavorare alacremente perché Elena sopravviva a qualsiasi costo, anche se magari non può averla. 
  3. Ha ucciso una donna, la madre di Bonnie, perché lo ha ritenuto necessario, se non altro arrogandosi il diritto di cambiare la sua … “vita” per sempre. 
  4. Ha perpetrato un agguato a una passante innocente nutrendosene per fare un esperimento con suo fratello … 
  5. Ah sì! Ha anche forse ucciso un povero pianista, perché gli conveniva e poi 
  6. ha consapevolmente ingannato una adolescente originaria, circuendola, seducendola e sfruttando la sua “debolezza” per conseguire i suoi fini. 
Ora immaginate la faccia di Elena! Ma il punto non è lo scandalo, la morale, la sua “legnosità” ecc. Ci stanno sempre fornendo coordinate per renderci conto delle scelte. Di quelle di Elena e delle nostre. Chi sono, metaforicamente, i nostri eroi? Diversamente morali? “Controlla, vivi e ama la tua vita. Piantala di vergognarti di ciò che sei” dice Damon. Anche grazie al fascino degli Originali – innegabile peraltro – parteggiamo tutti per i cattivi. Qualcuno ha detto, riguardo alla più o meno-orgia di Sage, Rebekah e Damon, che lui è un adulto che sa distinguere il sesso dall’amore. Che cosa? Se lo facessero i nostri ragazzi/fidanzati/compagni/mariti o quelli che pretendono di essere innamorati di noi saremmo tutte così convinte? Sì ma questa è fiction. Sarà …  E nel frattempo stiamo lietamente cincischiando con “Amor vincit omnia”. Stiamo rendendo il futuro Delena contrastato e non banale quanto è necessario? Stiamo usando gli addominali e le scene nel bagno di Damon come riempitivo per vuoti della trama? Tutto questo probabilmente. Nel frattempo Plec & company ci hanno sistemato le pendenze Stefan/Elena con un “ci tengo a te e voglio che tu ti salvi, anche se siamo ex”; abbiamo accettato che il male, democraticamente, si annida in tutti, anche in quell’angelo alcolizzato di Alaric; che Elena si dannerà perché vada bene il più possibile tutto a tutti quelli che ama e anche Damon lo farà … Ooops: ecco il tratto in comune. Ci siamo tornati, di nuovo.

Questo deve significare essere gli eroi, essere i buoni: tenerci il più possibile senza mai gettare la spugna, A QUALSIASI COSTO. A qualsiasi costo? Non mi stanco di ripeterlo: era quello che Elena voleva da Damon sin dall’inizio e lui ora è così. La prova del nove che questo sia il punto è lo sguardo di Elena a Stefan quando lui le dice che non c’è niente che si possa fare per Alaric, data la faccenda dell’anello. “Sì, sì, parla tu….” sembra dirgli lei con lo sguardo “dovranno passare sul mio cadavere …”. Meno male che è la protagonista: per lei niente morti definitive! (ndr Forse non avrei dovuto dirlo!?)

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