venerdì 12 ottobre 2012

Tvd 3x18 The Murder of One (L'uccisione di uno) BIS About Triangle

Secondo commento per la 3x18. :)
uscito su The Vampire Diaries Italia esattamente il 13 aprile di quest'anno.

Quando Elena, all'inizio dell'episodio, bussa alla porta dell'appartamento di Alaric, vedendo Damon trasalisce. Sapete, quei tuffi al cuore che si provano quando qualcuno ci piace e, senza preavviso, ce lo troviamo davanti?  È vero che la sua espressione si fa infastidita, ma è l'immediata difesa di chi una cosa così proprio non riesce a gestirla.

“Se vuoi arrivare al cuore di un assassino psicopatico devi prenderlo per la gola” lui gioca con le parole e con la situazione, perché è chiaro che lei ha portato i muffin per Alaric – insomma lì dentro sono tutti assassini psicopatici!! -, però poco prima aveva detto “Cosa MI hai portato?” e così l’insinuazione che lei voglia conquistare il suo cuore, proprio quello di Damon, dopo che lui sembra l’abbia lasciata andare, la punge sul vivo ed Elena reagisce: “Non sono per te”, cioè non sono qui per vedere te (che però, magari, non è tanto vero…). E lui “Bene. Continua a cercare di convincerti di essere ancora arrabbiata con me” eccolo il colpo basso, che corrisponde e conclude la prima reazione di lei. Riesce sempre a spiazzarla, cogliendo bene la situazione.

Elena fa la sostenuta per la faccenda della madre di Bonnie, ma certo anche per nascondere sentimenti, incertezze, sensazioni che ormai non può più negare a se stessa. Sarà Stefan a concludere quest'arco a fine puntata.   E comunque Damon la spiazza: dovrebbe essere lui a desiderare di stare con lei, se è vero che la ama, per quel che le consta, e invece si fa desiderare e le chiude la porta in faccia, metaforicamente e non. Strategia perfetta. Per quanto il mio io Delena gridi vendetta nei confronti degli sceneggiatori, il mio io razionale, ridotto al lumicino quando si tratta di questo show, si congratula caldamente.

Insomma Elena deve “spandecare” (perdonate, dalle parti mie si dice così) deve bramare, supplicare per la presenza e il contatto con Damon. In questo senso l’intermezzo Rebekah, Sage, e chiunque altra ci vogliate mettere, ha avuto la mia approvazione. Questa era l’unica maniera di evitare che il nascente sentimento di Elena nei confronti del nostro non fosse una degnazione dall’alto, un atto di pietà. Questo c’era, pure nella scena al ballo, quando Elena gli dice che i suoi sentimenti erano un problema. Un problema? Devi crepare! Insomma, Elena Gilbert devi strisciare supplicando per l’attenzione di Damon. Ok, lo so che non sarà così e la meravigliosa vulnerabilità del nostro l’abbiamo vista nella scena del sogno e l’abbiamo assaggiata nel trailer della prossima puntata “Do you?”. Ma quel che è successo nel frattempo ristruttura i piani del rapporto in modo che Elena possa lentamente rendersi conto di chi le manca e quanto le manca. Apprezzi solo quello che perdi.

Il siparietto della scena nel bosco è godibile: i fratelli Salvatore che fanno lo spettacolino della dimostrazione, Elena e Caroline che fanno le smorfie come se stessero al liceo... aspetta, stanno al liceo!! Damon che mima le parole di Stefan con i gesti. Una scena ben gestita sul limite di un'ilarità improbabile. Caroline che prende in giro Damon “Rebekah è sola, disperata” “Mi pare evidente, è venuta a letto con te!” ed Elena che ridacchia. L'essere sola e disperata è contemporaneamente causa e conseguenza dell'essere andati a letto con Damon. Qui c'è la linea educativa di Sage: sesso come gioco? o sesso come manipolazione dell'altro? Così è successo con Rebekah. Nessuno dubita che forse Sage ha impedito che Damon uccidesse tutte le donne di cui si nutriva, insegnandogli il legame fra l'essere un vampiro e il piacere, però forse più che altro lo ha introdotto al rapporto fra succhiare il sangue, il sesso e il potere. Quando Damon stava con Katherine per lui era amore, da Sage in poi impara a usare le donne come oggetti. I rapporti che ha in queste tre stagioni sono tutti con donne disperate: Caroline all'inizio, prima della cura, Rebekah dopo, causa disillusione e, in mezzo, anche Rose sta con lui perché è sola. Con Rose però è diverso perché nel frattempo Damon ha incontrato Elena, si è rimesso in connessione con la sua umanità e ora è capace di affezionarsi. La delusione della frase di Elena al ballo e l'aver reincontrato Sage lo fanno tornare all'uso del sesso come ripicca, all'uso tout cour dell'altra persona, ridotta a oggetto.

La bella giornalista è un'eccezione che però potrebbe confermare la regola: la storia comincia con lei consenziente, ma poi soggiogata. Andie sembra davvero tenerci a Damon e lui anche vuole “non” ucciderla, vuole “non” usarla, per questo la manda via, ma avviene perché il cambiamento è ormai innescato, quel cambiamento dell'amore di cui gli avevano parlato proprio Andie e Rose. Quando Damon dice a Elena che la ama e poi la bacia sulla fronte facendole dimenticare tutto, nasce per lui l'amore gratuito, senza contraccambio. In verità il nostro ex soldato sudista rimane romantico come all'inizio, sotto sotto; il Damon sadico e manipolatore è la malattia del ragazzo appassionatamente innamorato e disposto a tutto del 1864.

Quando Rebekah gli svela quanto lui l'abbia ferita, Damon comprende all'improvviso la sua solitudine e quasi involontariamente risulta cattivo. In ogni caso una verità così spiattellata in faccia genererebbe in ognuna di noi una She-Devil, pugnale o non pugnale. Tornando alla battuta di Caroline: perché solo se si è sole e disperate si va a letto con Damon? Perché, per quanto possa essere irreprimibilmente figo, con lui c'è solo sesso convincente, grandioso magari (non possiamo che supporre!) ma anaffettivo. Qualcuno del resto gli ha detto che tenerci è una debolezza, giusto? (Klaus docet) E allora, la risatina di Elena? Dai, non attribuiamole più perfidia di tanto: è gelosa e il supporto affettivo di Damon le manca da morire. Non ci ricordiamo la frase prima del famoso bacio? “Non so come avrei fatto senza di te”. Ma se ammette con se stessa che lui le manca, dovrà anche accettare la fondamentale incoerenza di amare due persone. Lo so, direte voi “Sarebbe ora!”. Sta cercando di illudersi di poter e voler stare da sola: soluzione che metterebbe a posto tutto. In viaggio, nel prossimo episodio, vedremo come si barcamena in tutto ciò. Nel frattempo però non è tanto incoerente da dimenticare chi sia davvero Damon, quando parla con Stefan, dopo che il maggiore dei Salvatore è stato rapito da Rebekah e c'è una possibilità di accoppare un originario nella piazza di Mystic Falls. I due ex si scambiano le proprie vedute sulle priorità ed Elena mette la salvezza di Damon al primo posto e rincara la dose affermando che anche lui farebbe la stessa pensata se fosse Stefan ad essere in pericolo. Gli ha improvvisamente fatto comprendere quanto lei stimi Damon. Inoltre questa scena non è anche un contraltare a quella del ballo, ancora? Lì il “tenerci” a lei di Damon era un ostacolo allo svolgimento del piano programmato; qui il fatto che Elena metta la salvezza di Damon prima del progettino per uccidere Klaus non è forse la stessa cosa? È lo stesso atteggiamento che lei aveva criticato, quello che pone le emozioni e i sentimenti al primo posto.

Forse per questo Stefan la guarda così, lui ha afferrato qualcosa in quello che lei prova, che a Elena stessa non è ancora manifesto. E poi la frase “So che cosa vorrebbe mio fratello” non vi suona un po' ambigua?   Comunque Stefan ed Elena mi piacciono anche ora che sono al di là dello stare insieme. Più tardi Stefan è mosso dalla rabbia, quella rabbia che – lo avverte Elena – può uccidere sia lui che Damon. Ma quando è il momento di scegliere, Stefan non uccide Klaus, per salvare il fratello. Questo innesca un viaggio attraverso la consapevolezza di sé di cui vediamo i frutti dopo, nell'altro dialogo, molto bello, con Elena. La rabbia era solo nebbia che impediva di vedere quello che lui aveva perso. Non hanno mai smesso di amarsi quei due, nel senso di non aver mai smesso di volere il bene, la salvezza dell'altro. Ma Stefan, pur perso nel gorgo della mania da ripper, aveva bisogno di sapere che Elena era al sicuro e l'ha più volte affidata a Damon. Ora gli sceneggiatori ci hanno portato esattamente al punto in cui ci volevano portare: Stefan non può avercela con Damon per amare Elena, poiché lui ha fatto pure la mossa di rinunciarci, e Damon ama troppo e consapevolmente il fratello per odiarlo per il fatto di possedere l'amore di Elena.

Non è più semplice rivalità fra fratelli per amore di una donna, eppure è anche questo. Il triangolo insomma, ma non un banale triangolo. Elena è stata portata là dove doveva essere, senza forzature e in maniera convincente, nella insostenibile posizione di amare due persone. Ok, aspettiamo di vedere che succederà. Senza impazzire possibilmente. La scena del sogno fra Damon ed Elena: “Io non ti lascerò” che vuol dire? Questa è Rebekah che si gioca di Damon attraverso l'induzione onirica (vi piace questa definizione? coniata ora!), ma sono anche i più profondi desideri del nostro vampiro, impotente e incatenato alla crudeltà che ha perpetrato contro la bionda. Elena gli dice quello che lui desidera sentirsi dire: io non ti abbandonerò qualunque cosa succeda, qualunque cosa tu faccia. Non importa il tuo male: rimarrò con te. Si chiama perdono preventivo: una faccenda quasi sovrumana. C'è altro che si possa desiderare? Essere amati tanto da qualcuno, a qualsiasi costo, avere la promessa di non essere mai più soli. Elena è disposta a sacrificarsi, a dare il suo sangue per lui. Sacrificio, fino all'effusione del sangue? Aridaje! Ma non sono io!!! è lo show. Questo è il desiderio di Damon, eppure io auspico che qualcosa del genere possa ripetersi, e non in sogno, prima che arrivi la fine della stagione. Comunque: bellissima scena, bellissimi sguardi, bellissimi loro. E basta.

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