mercoledì 17 ottobre 2012

Tvd 3x19 Heart of Darkness (Cuore di tenebre) About Dr Jekill & Mr Hide

In questo pezzo mi sdoppio. E sì, succede pure a me. ;-)
Le divisioni imperversano in questa puntata, separazioni interne, intime o indotte: Alaric e CattivAlaric, Stefan drogato e Stefan “depurato”, Rebekah con e senza mammina nel sistema, Caroline decisa per Tyler, ma leggermente “mossa” verso Klaus. Ma la divisione fondamentale, quella che non si può trascurare, è “Mi faccio incollare al muro da Damon. Ma ne sono innamorata? O no?” che trasforma Elena in due persone diverse.
Per esaminare questa divisione, mi voglio dividere anch'io in due. Sapete, forse – certe volte – giova.

Cominciamo con il positivo e posato dr. Jekill analizzando con piglio distaccato e scientifico cosa sta facendo 'sta ragazza. Fino a prima di questo episodio è stato brutto il periodo con Damon; ed Elena, che ha già riconosciuto che le è entrato nel sangue – motivo che la spinge a continuare a frequentarlo, a volerlo salvare, ma non a coinvolgersi con lui – preferisce tenersene un po' lontana, preferisce non voler troppo investigare dentro se stessa, perché le frequentazioni femminili di Damon la infastidiscono e perché lui è disturbante. È chiaramente più facile, al limite, interfacciarsi con Stefan che, almeno, o è cattivo - in stile Ripper o in modalità “I dont' care” - oppure è buono. Se non altro ci si può parlare, magari sfugge, ma non ti si ritorce contro, in genere.

Ora però lui vuole la verifica. Giustamente, diremo noi. Niente per il piccolo dei Salvatore avrà importanza, riprendere il controllo della sua vita, accettare la sua parte oscura, se avrà perso la ragazza che ama. Lui però, in questi termini, lo dice ad Alaric, non a Elena: vista la situazione, sceglie di non pressarla più del necessario. Questo è Stefan. Non Damon. Elena accetta, ma non vorrebbe tanto questa verifica: è una cosa troppo scomoda. Non è che lei non conosca la cose buone che Damon ha fatto, i cambiamenti che ha introdotto nella propria vita, e tutto per amor suo, ma lui è talmente instabile che le scoppia sempre in faccia. E spesso per errori che lei compie, certo... ma insomma, non uccide nessuno, lei! Dirà cose sbagliate, che lo feriscono, ma lui non può solo per un attimo immedesimarsi? accettare che lei voglia prendere decisioni autonome, magari ingenue, ma sue? Che lei voglia rischiare, anche?

Attratta, è attratta. Quando viene fuori la faccenda di ciò che Damon ha fatto per Rose, per renderle sereno e senza paura l'addio alla vita, Elena si ricorda del Damon dolce, dell'uomo disperato per amore, che lei aveva subito intravisto dietro il killer instabile già dalla prima serie. Non è che si sia dimenticata che le ha chiesto perdono, prima di scoprire che non sarebbe morto, in fondo, per il morso del licantropo, che si è pentito della scelta di aver consapevolmente seguito Katherine. Lui è sempre quello lì, che, in preda alle allucinazioni, la morde e poi ne muore quando se ne rende conto. L'ha sostenuta, accompagnata... ma poi, bang, le scoppia in mano. Eppure... deve capire, lo sa. Ora poi c'è Stefan che preme: non può più rimandare. E così? Di che cosa è fatto questo rapporto? Di attrazione magnetica: lo guarda mentre esce dal bagno della stanza del motel senza camicia. Distoglie lo sguardo perché nel profondo lei non vuole affrontare questa cosa, questo desiderio, ma poi lo guarda di nuovo. Prende il coraggio a due mani, ma è spinta anche da qualcosa che viene da dentro di lei, troppo paurosa, insopportabile, perché la fa sentire sul filo del rasoio. “Chi sei tu?” è come se gli chiedesse. E lui arriva, convocato dai suoi occhi. Affezione, vera contentezza brilla nello sguardo di Elena quando parla della bontà di Damon. Lì, in quel momento, viene fuori l'anima di tutti e due: la certezza di Elena che Damon sia buono, perché lo sa, lei lo ha visto. Ma anche la paura di Damon di essere confrontato con determinate aspettative.

Il confronto con il sempre corretto Stefan aveva fatto sì che tanto tempo prima il padre lo rinnegasse. Questi paragoni bruciano tutta la vita. Lui sa della sua parte oscura, ha abbracciato e odiato così profondamente la sua disumanità, il suo essere un vampiro, come il suo essere folle e impulsivo. Ma ora vuole un amore senza se e senza ma, il lungo percorso accanto a Elena ha fatto emergere la sua vera esigenza: un accoglimento completo, come quello che era emerso nel sogno dell'episodio precedente: qualcuno che gli dice “Io sarò con te sempre, qualsiasi cosa tu faccia, non ti lascerò mai”. Amore incondizionato. Ci vuole coraggio per non accontentarsi, per desiderare il massimo. “Non voglio essere all'altezza delle aspettative di nessuno”. Damon è lì: con il suo amore, semplice come l'acqua, in attesa, senza forzare, se non con la sua stessa esistenza. Sono questo, sono così, non puoi amarmi così come sono?

Elena si agita, per due motivi. Probabilmente si chiede perché diavolo debba essere tutto così difficile, se uno fa cose buone non può essere generalmente coerente col bene che compie? Non può essere buono e basta, cioè dalla parte dei buoni, attenendosi a certi criteri di comportamento? L'altro motivo è lui, così maledettamente attraente e lei vorrebbe cedere e basta. Se ne va. Mi è piaciuto tanto lo svolazzare dei suoi lunghi capelli e della giacca quando cerca l'aria fresca e quella brezza leggera, così romantica... e poi basta! Cede.

Cede alle reazioni che sempre quest'uomo le provoca, è scappata sì, ma alla domanda “Perché no?” lascia che tutte le sue remore cadano e che emerga quello che è: una ragazza, che oltre a fronteggiare minacce mortali, desidera da tanto qualcuno, pur negandolo a se stessa. No (Dont'). “Perché no?” Se quella forza spinge verso di lui, e non da ora? Bacio appassionato. E vai. Cedimento. Felice e goduto cedimento. E poi Jeremy: faccia di disapprovazione.

Attenzione che qui il fratellino sta rappresentando tutti quelli dell'entourage di Elena che hanno disapprovato Damon: Jenna buon'anima, Bonnie, Matt ecc. ecc. Così, quando Jeremy la guarda con un lieve disprezzo è quella stessa parte di sé che le sta ricordando quanto Damon faccia parte di quelli che buoni del tutto non sono stati mai. Difficile togliersi l'etichetta, qualsiasi cosa tu faccia. A Elena importa quello che pensano le persone che ama. Non vuole scandalizzare suo fratello piccolo, non vuole contravvenire all'immagine che lei ha di se stessa. Come può amarlo se non è sicura di poterlo stimare? Come può essere così maledettamente attratta da lui se ancora ama Stefan? Così, dopo le mazzate liberatorie di Kol, è preoccupata per Damon, accoglie la sua tenerezza, ma ancora e sempre si irrigidisce, forse ancora bloccata dalla domanda “Chi è lei se è attratta così da Damon? Quello che si vede infatti qui non si può considerare, e Damon infatti non lo considera, amore, ma attrazione. “Cos'è questo? Il viaggio, il bacio?” Damon non vuole condizioni, ma o se; non gli basta sapere che lei, lasciata a se stessa, gli correrebbe fra le braccia. O amore o niente. Quanto lo stimo quest'uomo!

 E ora Mr Hide: niente peli sulla lingua e via alle reazioni istintive, senza razionalizzazioni e buone maniere. È mai possibile che una ragazza semplicemente non veda quello che ha davanti? Un uomo che sarebbe disposto a tutto pur di proteggerla, che ha mandato all'aria secoli di collaudato menefreghismo, di sana cattiveria strafottente, una corazza ottimamente costruita e funzionale ad evitare qualsiasi fastidioso rigurgito di umanità, per che cosa? Per un abbraccio fraterno ogni tanto e diecimila sguardi di disapprovazione?
Damon si è completamente destrutturato e ha cominciato a vivere con altre priorità: ha costruito rapporti amicali – ok, Alaric l'ha ammazzato qualche volta, ma che sarà mai? tanto poi torna in vita! ha creato dal nulla una piccola lista di persone da proteggere, posso ricordare che in generale prima era disposto a sacrificare chiunque per i suoi scopi? ha persino ricostruito il suo rapporto col fratello, rivedendo le convinzioni di tutta una lunga vita da vampiro, mentre prima il suo unico scopo era rendergli impossibile e vieppiù dolorosa l'esistenza.

Tutto ciò non è considerato un cambiamento sufficiente dai bigotti di Mystic Falls e da miss Elena Gilbert? Soprattutto tenendo conto che qualsiasi azione riprovevole lui abbia compiuto – o quasi – aveva come fine salvare la suddetta dalla minaccia di turno? E basta! E dunque, quando la miss ti lancia lo sguardo contemplativo, divorando pettorali e annessi, e poi fa finta di niente, e poi guarda di nuovo, ricordandosi probabilmente di avere una componente sessuale nel proprio sistema di comunicazione, dopo taaaanto tempo di astinenza – che con Stefan ripper no, non si può proprio fare ... - che fa? Scappa?

E comunque, alla fine che cosa si riesce a spremere? Attrazione fisica e basta. Non che non vada bene, meglio di niente, abbastanza per far esplodere Twitter, ma comunque è un po' poco. Anche il bacio, al motel: non. così. intenso. Performance fisica, pomicio leggero. Dovrebbe essere un'apoteosi, invece. Facciamo il mr Hide anche con gli sceneggiatori: qui il riferimento, cara Plec, deve essere stato il tanto atteso bacio fra Buffy e Spike nella sesta serie di Buffy. Più intenso quello, disperato, dichiaratamente fisico, ma espressione di un desiderio divorante di vita. La separazione fra lussuria e sentimento in quel capolavoro era meglio gestita e motivata. Ci è voluta una intera altra stagione per far sì che Buffy scoprisse di stimare il vampiro e un accurato percorso di consapevolezza in crescita. Ma non è questione di tempi quanto di modi, di sfumature. Buffy va contro tutti per testimoniare la sua fiducia in Spike, il vampiro. Qui in The Vampire Diaries Elena Gilbert non è capace di guardare in faccia quest'uomo e parlargli? Tirare fuori i propri sentimenti ambivalenti, contrastati, incerti quanto si vuole, ma riconoscendo tutto ciò che lui ha fatto per lei, addolcendo la sua furia, la sua paura con il tocco delle mani, come aveva fatto fin dalla prima stagione? Avete bisogno di prolungare la tensione fino all'ultimo episodio? Mezzucci.

Non è solo questione di un bacio e seguente pomiciata. È la necessità di far comunicare veramente questi due personaggi in un modo che si evolva coerentemente ed evitare che poi debbano spiegarsi, capirsi e comprendere di amarsi – perché deve succedere, no? - in una necessariamente breve parentesi fra un'azione adrenalinica e l'altra delle ultime puntate. Rose in macchina ci spiega la faccenda, con la scusa di parlare con Jeremy. C'era davvero bisogno? Elena non è in grado di prendere le parti di Damon dopo tanta acqua passata sotto i ponti e di difenderlo davanti a Jeremy, bacchettone che non è altro, a Caroline, a Bonnie e a tutti gli altri? Segatura nel cervello e moralismo, sì lo ammetto, moralismo bieco. Anche soltanto un po' di buona creanza avrebbe dovuto produrre di più. E basta.

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